Gli HIM sono stati un gruppo sempre molto discusso: c’era chi li amava e chi li odiava.
Da un lato c’era una proposta musicale interessante, dall’altro eccessi d’immagine che gli sono costati svariate critiche e il disco di cui parleremo, “Love Metal”, è emblematico.
Un bell'album senza dubbio, il gruppo finlandese doveva riscattarsi da quel mezzo flop di “Deep Shadow And Brilliant Highlights” considerato troppo morbido e creato appositamente per scalare classifiche. Il gruppo rispose allo sdegno con un disco dal design squisitamente iconico: copertina nera e gigantesco logo color oro.
Una raccolta musicalmente eccezionale per alcuni però lasciava trapelare una sorta di presunzione costata al gruppo una valanga di polemiche.
“Love Metal” è un disco che mette in atto lezioni apprese da pietre miliari come Black Sabbath e Type o Negative.
Canzoni come “Buried Alive By Love”, “Sweet Pandemonium”, “Beyond Redemption” ed “Endless Dark” fanno subito capire di che stoffa il disco è fatto.
Poi vi sono le immancabili ballate che ti tengono incollato allo stereo: “The Funeral Of Hearts”, “The Sacrament” e “Circle Of Fear” ipnotizzano l’ascoltatore con le loro melodie. Infine, appaiono due canzoni che lasciavano quasi intendere una svolta nel prog. Falso allarme, per fortuna, la formula di Valo e soci andava bene cosi come era: un misto di Hard Rock e Gothic.
Sulle due tracce si può dire che gli HIM avevano provato una sorta di sperimentazione che univa la tecnica di tutti i musicisti.
“The Path” supera i sette minuti mentre “Love’s Requiem” dura otto minuti e mezzo; le due tracce complessivamente evidenziano, ancora una volta, le capacità degli HIM.
Anche se il gruppo finlandese non ha inventato nulla è stato comunque d’ispirazione per tanti altri, creando addirittura un filone.
Saranno stati eccessivi nel proporsi, non hanno inventato nessun genere musicale passato alla storia ma la loro proposta musicale è stata indubbiamente magistrale e degna di nota.
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