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I Crystal Castles e il sound coinvolgente del loro secondo capolavoro

Crystal Castles, un gruppo che senza ombra di dubbio si è sciolto troppo presto, purtroppo. Il duo canadese, che proponeva un electro punk in 8 bit con sfumature dark, in un certo senso ha lasciato molti fan con l'amaro in bocca.

Poco tempo in attività, pochi dischi pubblicati e probabilmente ancora tante cose da dire e mettere in campo.

Il loro secondo album, uscito nel 2010 e intitolato Crystal Castles (II), a mio parere è il migliore della loro breve discografia.


Copertina Crystal Castles (II)

Atmosfere sinistre e suoni al limite del nevrotico rendono suggestivo questo secondo disco dell'intraprendente duo. La traccia che apre l'album, Fainting Spells, è già un ottimo biglietto da visita, poi si parte in bellezza con la stupenda Celestica.

La successiva Doe Deer invece rientra tra quelle canzoni dal sound violento e d'impatto. Baptism e Not In Love sono i due cavalli di battaglia di questo secondo lavoro dei Crystal Castles: melodiche e ipnotiche allo stesso tempo.

Per Not In Love c'è anche una versione cantata da Robert Smith, frontman degli iconici The Cure. Altra traccia degna di nota è Year Of Silence che con i suoi effetti e l'andazzo dolce/forte va a farsi spazio tra le più belle.

Altre due chicche che meritano attenzione sono Suffocation Vietnam: entrambe le tracce vantano melodie sinistre piuttosto suggestive e coinvolgenti. 

I Crystal Castles hanno terminato il loro percorso troppo presto, nel gruppo c'era originalità e passione ed è un vero peccato non poter sentire più nulla di loro.

Questo loro secondo lavoro rispetto all'album d'esordio è meno violento e aggressivo ma vanta di dettagli più raffinati e calibrati nel suono.


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