Bramante e lo Studiolo del duca Federico da Montefeltro in Urbino
- Lorenzo Pagnini

- 21 nov
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 22 nov
Bramante e lo Studiolo del duca Federico da Montefeltro in Urbino: al ‘pittore prospettivo’ la critica riconosce la progettazione complessiva di questo spazio.

Lo ‘specchio magico’ del Duca, affacciato sull’ultima e più decorata loggia tra i due torricini, è l’ambiente più raccolto dell’intero Palazzo e raffigura l’immagine privata e interiore di Federico. Luogo deputato al raccoglimento con gli studia humanitàtis, espressione della sua cultura, delle sue scelte intellettuali ed estetiche.

Le tarsie prospettiche, terminate nel 1476, rivestono la parte inferiore delle pareti dello Studiolo e creano l'illusione di un ambiente più ampio e profondo, grazie all'uso raffinato della prospettiva lineare. I soggetti rappresentati riflettono gli interessi culturali e intellettuali del Duca. Si tratta di una delle prove più straordinarie della ricerca prospettico-illusionistica del ‘400. Il soggetto è sempre al centro dell’attenzione, le pareti sembrano aprirsi su armadietti (o stipi) semiaperti che contengono oggetti simbolici legati alle arti liberali, alla musica, alle armi e alla scienza.

Tra gli oggetti, strumenti musicali (liuto, clavicordo, organo portatile), libri, strumenti scientifici (astrolabio, sfera armillare), candelabri e armature. Questo straordinario microcosmo di oggetti è un'allegoria delle virtù e degli interessi di Federico da Montefeltro, un "inventario" visivo del suo sapere e delle sue passioni, che eleva lo studiolo a un luogo di contemplazione e studio.
Di seguito i link ai podcast delle prime tre puntate di "Narrazione sull'arte":



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