Il dipinto della "Città ideale di Urbino"
- Lorenzo Pagnini
- 2 giorni fa
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Altre meraviglie nel percorso delle spettacolari rappresentazioni prospettiche rinascimentali: parliamo del dipinto della ‘Città ideale di Urbino’, famosissimo Capolavoro generalmente attribuito a ‘anonimo dell'Italia centrale’ conservato alla Galleria Nazionale delle Marche.

Rappresenta l'ideale perfezione architettonica e armonia geometrica attraverso una piazza rinascimentale simmetrica e deserta dominata da un tempio circolare. Un edificio a pianta centrale (forse un battistero o mausoleo) attorno al quale si dispiega una piazza ordinata e simmetrica, con palazzi in marmo e una prospettiva che converge proprio su di esso, incarnando l'ideale umanistico della città ‘perfetta’ del Quattrocento. L'opera probabilmente realizzata tra il 1480 -1490 ripropone il concetto di città a misura d'uomo utilizzando la prospettiva rinascimentale e riflettendo gli ideali umanistici di Federico da Montefeltro.

Queste tra tavole delle Città ideali, oggi conservate a Urbino, Baltimora e Berlino, rappresentano complesse prospettive architettoniche caratterizzate da rigorosi tracciati lineari che descrivono minuziosamente ogni particolare architettonico. La perfezione delle forme e dei volumi rivela l’opera non di un pittore ma di un architetto come Alberti, che secondo Vasari era bravissimo a disegnare prospettive di città “senza le figure”.

Nel 2022, riemerge e si fa strada, dunque, la nuovissima attribuzione bramantesca, che segue quella del 2006 a Firenze relativa a Leon Battista Alberti, emersa dal Catalogo della Mostra ‘Ubino Crocevia delle Arti ‘che propone Donato Bramante per la vista della Città ideale: «Per tornare alla prospettiva urbinate il suo autore potrebbe essere proprio il giovane Bramante, che ancora nel palazzo di Montefeltro si esercitava con simili soluzioni di architettura dipinta, segnate da un tale limpido effetto prospettico e illuministico. Da una parte questi esiti erano dovuti al suo apprendistato maturato al fianco di Fra Carnevale.» suo maestro pittore e ‘massimo prospettico’ delle corte di Federico da Montefeltro di Urbino.
Di seguito il link per riascoltare l'episodio di Narrazioni sull'Arte che approfondisce questo tema:
