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GLASTONBURY

Ci troviamo in Inghilterra, in una cittadina nella contea del Somerset. Questo luogo è famoso per il Festival di Glastonbury, il più celebre e grande evento musicale della Gran Bretagna.

Tuttavia, è una cittadina dalla forte influenza magica e spirituale, dove molte persone si recano in pellegrinaggio con l’intenzione di purificarsi e guarire. Esistono sette luoghi, in giro per il mondo, che si sostiene siano dei portali attraverso cui accedere alle energie dei sette chakra della terra. I chakra sono dei centri energetici, ognuno di essi ha una funzione e potremmo dire un ambito di competenza. Aprire i propri chakra consente di riceve e distribuire la nostra energia per una buona salute di corpo e mente. Glastonbury è il portale attraverso cui è possibile accedere alle energie del chakra del cuore. Il colore che caratterizza questo chakra è il verde, ed ecco che infatti ci troviamo immersi in una distesa di verde, tra colline e campagne, un luogo dove gli animali pascolano, i cavalli galoppano e si avvicinano alle staccionate per osservare i passanti senza timore.

Glastonbury si ritiene anche essere la dimora del Sacro Graal. Secondo le leggende è il luogo di nascita della cristianità in Inghilterra e la prima chiesa che vi è sorta altro non è che il luogo dove venne custodito il Graal dopo la morte di Cristo. Infatti, Giuseppe d’Arimatea, l’uomo che ha fatto seppellire Gesù e che poi aveva raccolto il suo sangue nella coppa del santo Graal, era giunto fin qui. Il legame con il Graal, durante il medioevo si è esteso facendo coincidere Glastonbury con la leggendaria Avalon e al mito di re Artù, in particolare per via di una collina menzionata nei miti celtici. La Glastonbury Tor su cui in cima si trova l’unico resto di una chiesa del XV secolo dedicata a San Michele: una torre, la St. Micheal Tower. La torre conserva un affresco dove è ritratto San Michele intento a pesare le anime dei defunti su una grande bilancia. Salendo sulla collina si può anche ammirare la meravigliosa campagna del Somerset.

Andiamo ora a Chalice Weel – il Pozzo del Calice – con i suoi giardini è un altro posto di grande interesse, che invita tutte le persone, qualsiasi sia il loro credo religioso, la loro età, etnia e provenienza a onorare e celebrare la natura, far crescere il senso di unione e creare le condizioni per manifestare l’amore. È un giardino di molte zone, ognuna con diverse piante, per qualità e caratteristiche. I giardini procedono dallo spazio aperto dei prati inferiori seguendo il corso delle acque fino alla loro sorgente, le cui acque sono da secoli ritenute curative. C’è chi sostiene sia dove, in origine, è stato posto il calice del Graal, questo perché le acque del pozzo sono rosse, calde e l’alta densità del ferro sono tutti attributi che le fa assomigliare molto al sangue umano.

Per la tradizione pagana, invece, questo pozzo è l’essenza della vita, un richiamo alla femminilità e alla sua energia, al culto della Grande Dea, un regalo della Madre Terra che sostiene e alimenta tutto il mondo.

Nella zona di Glastonbury, inoltre, cresce una specie di biancospino presente solo in qui. La presenza di questo arbusto è attribuita sempre a Giuseppe d’Arimatea che, secondo la leggenda, una volta arrivato in queste terre ha piantato il suo bastone facendo nascere questo albero che fiorisce due volte l’anno, una in primavera e una in inverno. L’originale albero si sarebbe trovato all’interno dell’Abbazia, la Glastonbury Abbey, di cui però ora non rimane che lo scheletro, dopo che Enrico VIII ha ordinato la distruzione dei monasteri.

Richiami mistici, richiami storici e leggende. Paganesimo, cristianesimo e credenze si allineano in un solo luogo cercando di coesistere.


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