Era il 1985 e a Colonia, in Germania, si stava formando una band che avrebbe in seguito contribuito ad influenzare la scena darkwave. Sono i Pink Turns Blue, un gruppo tedesco, inizialmente formato da Mic Jogwer e Thoma Elbern, fortemente influenzato da pilastri come The Cure e The Chameleons. Soltanto l'anno successivo al gruppo si aggiunsero il batterista Marcus Giltjes e il bassista Ruebi Walter. Nell'ottobre del 1987 uscì, così, If Two Worlds Kiss, il loro disco di debutto, un lavoro stupefacente che sarebbe entrato a far parte della storia del post-punk. Non solo. Negli anni successivi anche il goth rock avrebbe trovato sbocco nella proposta dei Pink Turns Blue.
L'album in questione, che permette al gruppo di raggiungere svariate vette, è un involucro di adrenalina e malinconia. Può sembrare paradossale ma spesso le emozioni che suscita il disco diventano contrastanti tra melodie e testi. La traccia d'apertura, I Coldly Stare Out, è una sorta di premessa dell'album: trascinante e coinvolgente allo stesso tempo. Il disco si fa ascoltare tutto d'un fiato e i testi e le riflessioni che si pongono sono davvero interessanti. After All vanta una bellissima melodia e la canzone entra in loop nella mente. Stesso discorso vale per la successiva Walking On Both Side, anche questa dal ritornello fluido e orecchiabile. Passiamo direttamente alla title track, una canzone questa, figlia del sound dei The Cure e con un basso che fa da protagonista. L'ultima da dover citare obbligatoriamente è Missing You che, secondo il sottoscritto, è la traccia più bella del platter. Sulle note di questa canzone si inizia a ballare e cantare senza fermarsi: un ritmo eccezionale con una melodia fantastica. If Two Worlds Kiss è un disco iconico riuscito sotto molti punti di vista. Anche la copertina dell'album ha avuto il suo exploit non solo come simbolo di una scena ma anche come messaggio di rabbia e ribalta. Insomma parliamo di un gruppo e di un disco storico che ha contaminato il sound e le scelte artistiche di tante band a venire.