top of page

Il decadimento valoriale raccontato da Bandiera bianca di Franco Battiato

Un chiaro esempio di citazionismo critico, influenzato da melodie che uniscono il progressive al pop e alla musica d’autore, quello messo in pratica da Franco Battiato e dalla sua resa ad un decadimento valoriale rappresentata da Bandiera bianca. Un decadimento che viaggia pari passo alla storia d’Italia e che si lega agli anni scanditi da terrorismo, corruzione politica, dipendenza dai soldi e vari luoghi comuni che influenzano società e cultura. 

Radio Nowhere blog: musica

La prima citazione è a Mr. Tambourine e a The Times are A-Changin’ di Bob Dylan, in cui viene detto di coprirsi per via dei tempi difficili in arrivo e del consumismo sempre più scellerato, che ci porta ad essere figli delle stelle (ripresa al brano di Alan Sorrenti) e pronipoti di “Sua Maestà il denaro”. La canzone non risparmia la politica e il mondo della pubblicità, la prima viene ignorata da Battiato, mentre la seconda al volersi camuffare e nascondere dietro a prodotti come deodoranti e profumi, denunciando di fatto una certa immobilità della propria autenticità.

Poi l’autore critica sé stesso, nel suo celarsi dietro agli occhiali da sole per darsi un’identità più carismatica e meno noiosa, e la figura di quei padri che, vedendo i figli crescere e le mogli invecchiare, sembrano tentati nel ricercare la felicità in altre persone. Prima del ritornello e dell’annuncio pubblico della propria resa, viene ancora criticata la politica con le squallide figure che si aggirano per l’Italia e per il loro abusare del proprio potere. 

Subentra un critica al mondo musicale ed alle figure che fruiscono, parlano e si atteggiano a sapienti critici musicali. I primi ad essere presi di mira sono gli intellettuali e il loro darsi un tono per via della musica colta ascoltata, in cui affermano che insalata e uva passa siano migliori di Vivaldi, Beethoven e Sinatra. Poi si passa a chi intona i cori nelle curve di calcio e basket, ovvero gli ultras, che vengono identificati come “Stupide galline che si azzuffano per niente”. Infine, seppur breve, arriva una critica feroce alle canzonette pop e commerciali, quelle prodotte per generare profitto e non perché ci sia passione dietro quel lavoro, che vengono definite “Immondizie musicali”. 

La canzone si chiude con il secondo ritornello e un outro, in cui vengono ripresi il ritornello stesso e i versi di The End dei Doors, a rafforzare ancor di più quanto sia presente il decadimento dei valori, dell’uomo politico e della società, che è vittima delle logiche consumistiche e terroristiche dell’inizio degli anni ‘80. 

Bandiera bianca è un segnale di resa a un mondo che sta cambiando e non sempre in meglio, in cui la velocità della vita aumenta e i valori si sgretolano sotto la sua corsa, lasciando spazio a barbarie come l’abuso di potere della politica, l’affermazione violenta di terroristi e gruppi di tifo organizzato, e la banalità degli intellettuali nel credersi migliori degli altri perché più colti. Franco Battiato è un mattatore massacrante e dissacrante, che prende di mira anche i propri idoli musicali (Dylan e Morrison) e addirittura sé stesso, ma lo fa per denunciare ancor di più la crisi valoriale vissuta e la decadenza culturale dei primi anni ‘80, periodo in cui inizia a trionfare la banalità e a perdersi il sentire vero e autentico delle persone.   

Commenti


CODICE LICENZA SIAE N. 202500000009 | LICENZA SCF N. 42/5/22 | LICENZA ITSRIGHT N. 0012824

Radio Nowhere ©2023 by The Guardians.

Proudly created with Wix.com

bottom of page