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Il giocoliere e l’omaggio de I Ratti della Sabina a Gianni Rodari

Ci sono personaggi in grado di inventare mondi e, perché no, di costruire interi universi col solo uso della parola abbinata ad un’immensa fantasia. 

Nell’ipotetico tendone in cui nascono i personaggi di Circobirò (2003), terzo album de I Ratti della Sabina, dopo Il violinista pazzo, Seila, L’uomo che piantava alberi e molti altri, prende forma la figura de Il giocoliere. Egli però non è il classico giocoliere da circo, il suo spettacolo è colmo di parole, filastrocche, fiabe e poesie. Ed il suo nome è Gianni Rodari, l’uomo che reinventò la narrativa per bambini nel ‘900, riprendendo e innovando vecchie storie, ma creandone anche di nuove.

Nelle prime due strofe i bambini vengono invitati ad ascoltarlo, perché nelle sue parole ci sono mondi interi da scoprire, ma il narratore ricorda poi come e quando lui abbia conosciuto questo personaggio, che gli ricordava di non buttare via la fantasia che aveva negli anni ad una cifra sola e di crescere rimanendo sempre fedele a ciò che aveva dentro il cuore.


album circobirò

Il giocoliere continua a raccontare le proprie fiabe, prima le filastrocche in cielo e in terra e poi le vicende di quell’uomo che ogni volta sbagliava a raccontare le storie, venendo cacciato dagli adulti che non comprendevano il suo estro, ma apprezzato dai bambini perché permetteva loro di costruire nuovi mondi e di avere nuove favole da diffondere. In queste due strofe vengono citate le opere più conosciute di Rodari, ma anche criticati quegli adulti privi ormai di fantasia e così piccoli da non riuscire a capire che l’immaginazione altrui va sempre compresa e stimolata.

Sopra l’ipotetico tendone, la Luna ed il Sole sorridono insieme nell’ascoltare le storie del giocoliere, mentre egli inventa parole e filastrocche o ripete quelle che già sa disegnandole sul foglio sconfinato dell’immaginazione.

I ritornelli, nel brano non esistono a parole, ma sono rappresentati da assoli dei vari strumenti tipici delle canzoni de I Ratti (violino, chitarre, basso e percussioni varie). Ed è l’ultimo ritornello musicato a guidare la canzone verso la strofa conclusiva, quella in cui il narratore si congeda dal cantare ed invita i bambini a cui ha parlato ad ascoltare sempre il giocoliere e che la loro vita possa fare come il circense, possa sorridergli dolcemente ed in eterno.

Gianni Rodari è stato uno degli artisti più apprezzati nella seconda metà del ‘900, tanto che ancora oggi i suoi racconti, filastrocche e poesie vengono insegnati ai bambini delle scuole elementari. Un uomo che ha saputo, grazie alla propria fantasia, ispirare intere generazioni di artisti e donare ai suoi lettori l’immaginazione di poter fondare nuovi mondi o dare altri colori alla realtà del mondo in cui si vive.

Il giocoliere non è mai morto, il suo sorriso ancora oggi entra tra i banchi delle scuole e porta felicità a tutti quei bambini che rimangono stupiti e folgorati dalle sue parole.


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