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Ryoko Ikeda: storia di una rosa d'acciaio

Lady Oscar (in originale "Versailles no bara"- "Le rose di Versailles") è indiscutibilmente una pietra miliare del fumetto nipponico.

Laddove storia vera e finzione si intrecciano, la mangaka Ryoko Ikeda ci ha regalato un'opera intensa ed indimenticabile, a cui l'amore altamente corrisposto dei giapponesi

per l'Europa del passato ha fatto da cassa di risonanza.

Ma come è riuscita una giovane donna di Osaka a spiccare artisticamente con una magnitudo così possente in una realtà così granitica ed impietosa come il Giappone degli anni

Settanta?


Ryoko nasce nel 1947, tra le macerie di un paese ancora dilaniato dalla guerra, da un matrimonio combattuto.

La madre aristocratica, discendente di una famiglia di samurai, il padre reduce di guerra proveniente dal ceto medio.

L'amore dei genitori, ampiamente contestato da entrambe le famiglie di origini, ispirerà la mangaka nella creazione di storie inquiete e di personaggi femminili estremamente

passionali.

Da grande Ryoko vuole fare la scrittrice, divora classici della letteratura russa durante il liceo e decide di iscriversi alla facoltà di scienze dell'educazione a Tokyo per

potersi avvicinare agli studi letterari e filosofici.

Il padre, uomo dai rigorosissimi valori morali, acconsente al desiderio della figlia ad una condizione: deve passare tutti gli esami al primo tentativo, altrimenti la retta

per l'anno successivo non verrà pagata.

Ryoko è intelligente, molto diligente nello studio, ma pur sempre umana.

Non passa alcuni esami al primo tentativo, e l'anno successivo è costretta a trovarsi alcuni lavori per potersi mantenere agli studi.

Fa prevalentemente la cameriera, ma comincia ad interessarsi sempre di più al fumetto.

Ama l'Europa del Settecento, è brava a scrivere storie, ed eleggendo il Maestro Osamu Tezuka come stella polare artistica ed esistenziale comincia i primi lavori come mangaka.

Dopo alcune brevi opere nel 1972 nasce Lady Oscar, nata dall'ispirazione della Ikeda dopo aver letto la biografia di Maria Antonietta di Stefan Zweig.

Ma non è facile per una donna mangaka trovare un editore a quel tempo.

La casa editrice Shueisha viene in suo aiuto, creando una rivista settimanale dedicata al pubblico femminile dove l'opera magna della Ikeda viene pubblicato a puntate.

Il successo è stratosferico: in poco tempo vengono create una serie anime, un'opera teatrale e perfino una pellicola live action basate sul manga.

L'amore verso le tragiche e passionali eroine create da Ryoko con la Rivoluzione Francese a fare da sfondo cresce sempre di più.

Ma la rosa d'acciaio non si ferma, dal 1973 al 1981 dalla sua china vedono la luce "Caro fratello" (la storia di una giovane studentessa di un esclusivo istituto privato),

"Claudine!" (i tormenti di un giovane sulla sua identità di genere), "Orpheus" (la sua storia più lunga ed articolata, una tempesta di sentimenti tra una studentessa di

conservatorio che si finge uomo per studiare e suoi due più cari amici) ed "Eroica-La storia di Napoleone".

Dopo essersi sposata decide di realizzare uno dei suoi sogni di gioventù: diplomarsi al conservatorio in canto, in tutti questi anni sfolgoranti ha sempre creduto di non

essere abbastanza talentuosa per ottenere tale risultato; invece Ryoko eccelle anche in questo, tanto da pubblicare un disco di belcanto interpretando arie settecentesche

composte proprio dalla fu regina Maria Antonietta.

Nel 2005 decide nuovamente di mettersi in gioco , disegnando e scrivendo un manga ispirato a una delle opere più sontuose di Yukio Mishima "Neve di primavera".

Grazie alla sua Lady Oscar riceve anche la Legion d'Onore nel 2008, dall'allora presidente Nicolas Sarkozy.

Come non rimanere abbacinati di fronte alla forza e al talento di una donna che ha creato dall'amore in tutto ciò che fa tali meraviglie?

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