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HEAVY BLANKET: MOON IS. UN VIAGGIO STRUMENTALE

Succede che un virtuoso della chitarra come J Mascis, leader dei Dinosaur Jr., decida di rimettere insieme il gruppo degli anni da teenager, gli Heavy Blanket, per lanciarsi in un progetto molto diverso rispetto ai Dinosauri o alle cose soliste. Già nel 2012 i vecchi amici si erano riuniti per incidere il loro primo album cosa che, per varie vicissitudini, non gli era riuscita in gioventù.

Gli Heavy Blanket eseguono solo musica strumentale e l'ultimo album Moon Is è composto da sei tracce. La struttura parte sempre da un giro di accordi o ritmo di base (peraltro estremamente diversi l'uno dall'altro) a partire dal quale eseguono delle variazioni o partono per viaggi chitarristici.

Subito dopo aver metabolizzato il disco vi confesso di aver cercato informazioni sugli altri musicisti e aver scoperto - solo in quel momento e con mio grande stupore - che non sono professionisti perché il risultato è davvero emozionante, piacevole e per nulla noioso.

Se c'è una dote che deve essere riconosciuta a Mascis è senz'altro quella di saper abbinare tecnica e gusto per la melodia: i suoi assoli non sono mai messi lì per fare il compitino ma si integrano sempre alla perfezione con i brani sia che durino 10 secondi sia che si protraggano per un paio di minuti. Questa caratteristica è importante negli altri progetti del frontman ma lo è sicuramente ancor di più in un disco strumentale in quanto in una classica canzone cantata e composta da strofe e ritornelli un solo non riuscito bene potrebbe anche passare in secondo piano.


Un altro aspetto che non passa inosservato è la riconoscibilità del suono di chitarra di Mascis e non sono così tanti i chitarristi che possono fregiarsi di avere sonorità che, anche decontestualizzate dal resto, riconducano immediatamente l'ascoltatore a chi imbraccia la sei corde. Se tante cose sono state dette in merito al leader, un'ulteriore menzione meritano i compagni di viaggio che contribuiscono all'album con una batteria precisa e vivace che detta i tempi e accompagna con passaggi non banali i passaggi solisti, un basso che completa con maestria la sezione ritmica e un'altra chitarra, quasi sempre ritmica, che stende il tappeto su cui Mascis può sbizzarrirsi.

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